martedì 26 aprile 2011

CARPACCIO DI TONNO, FRAGOLE E ASPARAGI


Fresco, colorato, facile e veloce.
Tonno tagliato a carpaccio, asparagi sottili scottati al dente, fragole condite con foglioline di menta, aceto balsamico e zucchero, per guarnire: pepe rosa, mandorle a scagliette leggermente tostate (non pesantemente come ho fatto io perchè me le sono dimenticate nel fornetto), olio evo, paprica dolce solo ai margini del piatto
Stop!





venerdì 22 aprile 2011

GNOCCHI DI SEMOLINO RIPIENI DI POLPO E PISELLI SU BECHAMEL AL PROFUMO DI ZAFFERANO





Per l'MTC di aprile naturalmente!


Appena ho letto l'annuncio del piatto della sfida di aprile ho provato un piacevolissimo amarcord, la ricetta pubblicata dall'Araba era la stessa che faceva mia mamma, mi sono rivista bambina mentre seguivo incuriosita la preparazione, ansiosa di arrivare al momento in cui anch'io avrei preso il bicchierino per ritagliare  i tondini di semolino per poi  infilarmi in bocca i ritagli con la mia mamma che mi ammoniva  amorevolmente che se mi fossi rimpinzata troppo in anticipo, non avrei più mangiato il piatto finito, indubbiamente più gustoso.
Più grandicella invece mi veniva affidato un compito ben più arduo:  preparare la béchamel senza fare grumi!!
Giuro che ripensando a queste scene, risentivo il sapore degli gnocchi di semolino in bocca, un gusto dimenticato, quasi sepolto, un piatto démodé rispetto alla cucina attuale ma che grazie all'MTC rivive e si rinnova attraverso le preparazioni fantasiose che gli sfidanti hanno proposto.
Ho cambiato idea molte volte sulla mia versione, in un primo momento volevo colorarli, farne una tavolozza carioca, poi ho pensato ad una scacchiera bianco/nera e gnocchi quadrati o di nuovo l' ape maia e rispunta lo zafferano, però non volevo rinunciare alla nappatura classica con la béchamel, che avrebbe però coperto il colore e allora tanto inutile.
Beh insomma per farla breve, ecco la soluzione scelta, ispirata ad uno gnocco di patate ripieno di polpo della mia amica chef Deborah.
I  piselli freschi per un tocco primaverile e colorato e  ancora colore con lo zafferano e il suo aroma raffinato e inconfondibile
Ingredienti per gli gnocchi
come descritto dall' Araba, ho solo dimezzato le dosi, quindi:

500 ml di latte
125 gr di semolino
1 uovo
10 gr burro
50 gr parmigiano grattugiato
sale e noce moscata

Béchamel al profumo di zafferano:

250 ml latte
1 cucchiaio colmo di farina
20 burro
1 scalogno
un paio di pistilli di zafferano (o mezza bustina di zafferano in polvere)
sale

Ripieno
un polpino di ca 300 gr
una manciata di piselli freschi appena sgranati


Ho cotto il semolino e aggiunto tutti gli ingredienti secondo la descrizione della ricetta originale.
L'ho poi spianato su un foglio di carta da forno inumidito, creando uno spessore di circa 2 cm. Ho posizionato il ripieno : polpo lesso sminuzzato, piselli freschi appena scottati, qualche fiocchetto di burro, ho poi arrotolato il tutto aiutandomi con la carta da forno e schiacciando bene il salsicciotto ottenuto per far combaciare i lati.  Ho chiuso la carta intorno ai salsicciotti ottenuti a mo' di caramella e li ho passati in frigor per qualche ora per farli compattare in modo che al taglio non si sarebbero sbriciolati (ero un po' preoccupata per questo passaggio, ma ho avuto ragione, è andata bene)

Avvio la béchamel rosolando nel burro lo scalogno affettato finemente, aggiungo la farina  e faccio tostare creando un roux, allungo poi col latte in cui ho fatto macerare per almeno un'ora i pistilli di zafferano (o  mezza bustina di zafferano in polvere), porto a bollore mescolando continuamente fino a cottura.
Taglio il cilindro di semolino a tocchetti di ca 1-1,5 cm di altezza e ottengo gli gnocchi ripieni. Scappa qualche pisello e qualche tentacolino di polpo, ce li rinfilo  dentro :-)
Li posiziono su una teglia, cospargo con qualche fiocchetto di burro e li passo in forno 10 min.
Scaldo la béchamel, una bella cucchiaiata come base, sopra posizione gli gnocchi, qualche pisello per la decorazione e via in tavola!!
Non nascondo che non ho resistito a mangiarmi i ritagli di semolino mentre lo preparavo alle h 9 di mattina e come ho goduto nel ritrovare quel gusto dimenticato, grazie Araba per l'emozione che mi hai regalato rinnovandone il ricordo!

E......Buona Pasqua!


martedì 19 aprile 2011

LA TEORIA E LA PRATICA, SPIEDINI DI PALAMITA E ZUCCHINE, PESTO DI MANDORLE


Scene di ordinaria stagionalità: belle giornate, sole splendido, voglia di mare, aiuto il costume!!!! Urge dieta, pochi grassi, tanta insalata e verdura,  per fortuna le verdure primaverili rallegrano i piatti  con nuovi colori e sapori e la dieta è meno triste, inoltre forniscono nuovi stimoli per nuove creazioni.
Però ieri  non avevo stimoli particolari. L'idea era decisamente semplice, quasi "laica", termine adottato da mio marito in riferimento ad un piatto estremamente sobrio/salutare  (ovviamente non esaltante)  "trancio di pesce alla piastra e zucchine saltate in padella".
Al banco dei pesci trovo la palamita, perfetta! Due bei tranci e la cena è decisa.
Certo, non immortalare la palamita...... un pensierino a farci qualcosa di simpatico incomincia a venirmi e piano piano trovo l'idea.
Coincidenza  vuole inoltre che  nel pomeriggio un amico chef , chattando su Facebook,  mi comunichi  di partecipare alla gara culinaria alla Festa della Palamita  di San Vincenzo (7-8 maggio) e mi riveli il piatto ideato! Idea strepitosa, che  non posso certo rubargli perchè sarebbe proprio sleale ma mi  stimola ad uscire dal torpore creativo condizionato dalla dieta e  mi induce a decidere di creare il  piattino che avevo in mente, semplice ma gustoso, senza eccessi calorici e degno di essere immortalato.
I tranci idealmente li spello e li pulisco e li riduco in bocconcini, inevitabilmente mi ritornano in mente Bocconcini di palamita in manto di nocciole con crema di cavolfiori verdi  , la tentazione è quella di giocare con un' altra verdura, le zucchine, e frutta secca, sono ben fornita, ho pistacchi , mandorle e  arachidi, i pistacchi sarebbero perfetti ma non sono dietetici, come tutto il resto, soprattutto  in panatura, no!!!
Decido per degli spiedini, bocconcini di palamita + tocchetti di zucchina, magari li faccio marinare con menta e basilico e semi di coriandolo e nella palamita ci spremo un po' di succo d'arancia, ne ho giusto una e devo consumarla.
Però iniziano i dubbi circa la cottura, le zucchine magari le scotto prima, già cotte le infilzo sugli stecchi insieme alla palamita ancora da cuocere, perchè la palamita cuoce in pochi secondi. Quello che non mi va giù degli spiedini è che c'è sempre una parte più cotta e una meno cotta. Quasi quasi li salto in padella separatamente e dopo  li infilzo.
E la frutta secca? Mmmmmhhhhh.....Non riesco a rinunciarci!!
Opto per le mandorle, semplicemente perchè faccio tardi e non ho tempo di sgusciare nè i pistacchi, nè le arachidi, le mandorle invece sono in busta, già sgusciate e spellate!
Un pesto di mandorle per accompagnare gli spiedini, giusto una cucchiaiatina e mi ispiro al pesto di agrumi e mandorle del piatto vincitore del mio contest TUTTI PAZZI PER LE ACCIUGHE di Bruno, tranne che per il pomodoro verde che non ho.
Insomma alla fine di tutti i discorsi ecco qua il piatto, buono ma non mi ha appagata completamente, il gusto c'è ma devo rivedere l'esecuzione, ecco perchè ho esordito con la frase  "la teoria e la pratica"


Io l'ho fatto così, se qualcuno ha suggerimenti e consigli, sono ben accetti:


Per 2-3 spiedini
500 gr di palamita in due tranci di almeno 3 cm di altezza
4-5   zucchine (quelle che avanzano fanno da ulteriore contorno)
50 gr di mandorle spellate
1 arancia
10 gr  di capperi sottosale
basilico, menta, semi di coriandolo
olio evo, sale

Ho pulito e spellato  i tranci e ne ho ricavato  dei bocconcini,  li ho messi  a marinare con il succo di mezza arancia, olio evo, semi di coriandolo schiacciati, basilico e menta per ca 1 h
Tagliate a tocchetti  abbastanza alti le zucchine, grigliate  in una padella antiaderente unta con un filo d'olio, cosparse con menta, basilico, coriandolo e sale.
Preparato il pesto frullando le mandorle con la polpa della  metà arancia rimasta, i capperi dissalati, foglie di menta e di basilico, olio evo e sale.
Levato i bocconcini dalla marinata  li ho passati  in padella a fuoco vivo pochi secondi per parte, salandoli.
Ho infilzato  un tocchetto di zucchina, uno di palamita, etc...a piacere, ho rimesso  lo spiedino nel sughetto di cottura della palamita, nappato con altro succo della marinata e dato una velocissima rosolatina finale.

Il mio dubbio è questo: mi sarebbe piaciuto di più sentire la rosolatura sia della palamita che della zucchina, probabilmente non avrei dovuto aggiungere il liquido della marinata, che gli dà sicuramente più sapore ma lascia il tutto po' bagnaticcio, il pesto di accompagnamento è quasi superfluo, per quanto ci stia bene, ma non necessario ( e si risparmiano calorie). Forse sarebbe stato meglio tostare bene gli spiedini, poi far addensare il liquido della marinata e servirlo separatamente, ma nel frattempo si sarebbero  freddati, in questo caso bisognava tenere gli spiedini in caldo, e se si scuocevano?
Si complicava  tutto....AIUTOOOOOO!!!!





giovedì 14 aprile 2011

NIDI DI AGRETTI CON SGOMBRO E SCAMORZA AFFUMICATA SU SALSA VERDE


Facile da capire.....con il colore VERDE partecipo al Contest a colori di Profumi&Sapori
L'ispirazione nasce da un piatto visto su  La cucina di Albertone, la sua stupenda ricetta presentata in modo impeccabile mi è piaciuta moltissimo,  io mi sono limitata a "copiare" i nidi fatti con gli agretti e ad utilizzare lo stesso pesce, lo sgombro, però poi ho rielaborato a modo mio. E questo è il risultato, di cui sono soddisfatta, non ero sicura dell'abbinamento sgombro - scamorza affumicata e invece mi ha entusiasmata, tutto il resto conferisce al piatto un gusto molto fresco e agrumato, sia per il sapore stesso degli agretti (il nome è abbastanza indicativo!) sia per la salsetta verde con prezzemolo e succo di limone. Le chips di sedano rapa le ho rubate a Moreno Cedroni visto su Sky Gambero Rosso qualche giorno fa.


Ingredienti in quantità variabili:
sgombri puliti e sfilettati, agretti scottati al vapore, scamorza affumicata, prezzemolo, olio evo, succo di limone, sale e pepe, sedano rapa, agar agar


Affettare finemente il sedano rapa e ricavarne dei dischi da appassire in forno, leggermente oliati, a 150-180° per '30-40' (bisognerebbe schiacciarli  tra due griglie in modo che non si arriccino, io mi sono arrangiata stendendoli su carta forno e posizionando sopra degli  stecchini)

Frullare del prezzemolo fresco con un po' di acqua ghiacciata, olio, una spruzzata di succo di limone, sale. Addensare con una puntina di agar agar sciolta prima in acqua bollente e poi aggiunta alla salsa.
Irrorare i filetti di sgombro con olio evo, sale e pepe, posizionare sopra ai filetti delle fettine di scamorza affumicata, arrotolare e fermare con mezzo stecchino. Mettere l'involtino al centro di una formina tonda unta con un po' d'olio e rivestire l'involtino con gli agretti fino a riempire la formina, salare e irrorare con olio evo e cuocere in forno a 180° per 15' ca.
Versare un po' di salsa al prezzemolo nel piatto di portata, posizionare il nido ottenuto rovesciando la formina,guarnire con qualche chips di sedano rapa ed eventualmente nappare i nidi con altra salsetta verde

lunedì 11 aprile 2011

FRITTATA CON SARDE, FINOCCHIETTO E ASPARAGI SELVATICI


Una frittata per il cestino da pic-nic del contest di ASSAGGI DI VIAGGIO


Recentemente ho trovato un quesito quasi amletico sul blog di  Manuela, OVoBbudino  che diceva più o meno così:  "ma un foodblogger può cucinare cose normali tipo una bella  frittata?" 
E perchè no? La frittata non è poi così semplice e neanche banale, forse  è troppo "normale"?
E perchè bisogna essere originali e sorprendenti a tutti i costi? La deformazione da blog-contest ci contagia a tal punto? Abbiamo smesso di chiederci cosa sia veramente un blog? E' un diario virtuale, personale,  in cui annotare ricette, sensazioni, esperienze e appunto dubbi come quello espresso da Manuela. Naturalmente ci affascina di più la sperimentazione e cimentarci in abbinamenti inconsueti ma anche rivisitare certi classici può essere altrettanto stimolante.
E allora che  frittata sia! Ci sono diverse  filosofie a riguardo della frittata, chi sostiene che non bisogna sbattere le uova, chi sostiene che deve rimanere morbida e bagnata nel mezzo, chi la vuole ben arrostita con crosticina. A me piace alta, croccante fuori e morbida dentro. Sembra facile!!!
Ho preso lo spunto da una raccolta di cucina del Corriere della Sera del 2004, a cui attingo spesso, aggiungendo e togliendo qualcosa.
L'abbinamento finocchietto e sarde è un classico della cucina siciliana, ora che ci penso non ho mai pubblicato la PASTA CON LE SARDE, troppo scontata? No, devo farla e immortalarla prossimamente!
Il finocchietto selvatico ora abbonda nei campi, così come gli asparagi selvatici, ho provato a mischiarli.
Li ho fatti rosolare con un po' di burro e olio evo e cipolla bianca:



Ho sbattuto 4 uova con una cucchiaiata di parmigiano grattugiato, sale e pepe, poi ho aggiunto una decina di sarde pulite e sfilettate e ho versato la pastella sopra al  soffritto di cipolla, finocchietto e asparagi:


E qui inizia il bello, il difficile della frittata, io uso il sistema di mia mamma: cuocere a fuoco basso, raccogliere con una palettina i bordi man mano che rapprendono e rivoltarli verso l'interno, poi infilare la palettina sotto la base per valutare che non si attacchi, quando si è un po' rappresa coprire con un coperchio o un piatto, ribaltare la frittata e farla scivolare di nuovo nella padella e terminare la cottura.
Non ho mai tentato di farla volare per aria, farle fare un triplo salto carpiato per poi farla scendere perfettamente e dal lato giusto nella padella. Tale operazione coreografica, magari  davanti ad un pubblico, consacrerebbe il cuoco dilettante all'Olimpo dei cuochi di serie A! Mi accontento della serie B e scelgo  il metodo meno rischioso. In quest'occasione, in particolare, ho sperimentato una padellina antiaderente, penso più da crêpe che da frittata, che mi aveva regalato la suocera (così accontento sia la mamma che la suocera) praticamente doppia che si chiude a incastro e quando si gira la frittata è una figata! Via liscio come l'olio.....Però dai, ora va bene non rischiare di farla volare per aria e farla appiccicare sul soffitto come una vignetta umoristica ma addirittura ipersemplificata così.......senza nemmeno un po' di brivido e il timore che rivoltandola ti rimanga appiccicata sul coperchio o che ti scivoli via e anzichè ritornare nella padella, si spiaccichi tutta sul fornello che per pulire poi stramaledici la frittata e chi l'ha inventata , però così, con la padellina doppia per cottura facilitata, da dilettanti,  non c'è divertimento!!!! No, la serie C no!!





lunedì 4 aprile 2011

RELAX A VENTOTENE

Un po' di riposo dopo le fatiche della chiusura del contest! Scherzo ma una vacanzina mi ci voleva proprio. Sperimento in quest'occasione il post dal blackberry. Ventotene e' un'isola mitica, che era nella lista "da vedere" da molto tempo. Approfittiamo di questo splendido esordio di primavera e ci concediamo un lungo weekend tra Gaeta, Sperlonga, Ventotene e Ponza. Sull'isola siamo gli unici turisti, siamo arrivati ieri sera, c'erano un paio di barche a vela battenti bandiera tedesca e olandese ma hanno tolto gli ormeggi stamattina. Gli isolani ci guardano e ci chiedono da dove veniamo. Ovunque fervono i preparativi per gli arrivi di Pasqua "ora e' presto" dicono. Ma siamo abituati a certe mete vacanziere fuori stagione, da un lato ti senti privilegiato a goderne senza la ressa, si riesce a parlare con i locali serenamente, hanno voglia e piacere di conversare, non sono ancora trafelati, da un lato e' un po' tutto chiuso, quasi desolante ma ha il suo fascino soprattutto con giornate meravigliose come oggi. Il nostro alberghetto l'abbiamo trovato, camera con vista su santo stefano, il ristorantino giusto pure, che ci manca?
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venerdì 1 aprile 2011

I VINCITORI DEL CONTEST TUTTI PAZZI PER LE ACCIUGHE E NON SOLO....


Puntuale come un orologio svizzero e come annunciato, ecco le ricette vincitrici e non solo quelle.
Parto dalla 3a classificata e guai a chi fa scorrere la rotellina del mouse e va dritto alla fine del post per scoprire qual è la prima!!! Mi sta venendo  un guizzo perverso....rimandare la prima a domani ma non mi sembra il caso di farla tanto lunga, però sarebbe un bello scherzetto :-D
Ok! Dai, si parte:


3° POSTO : ACCIUGHE IN FOGLIA DI LIMONE E INSALATA DI ARANCE  di Erika no blogger

Una ricetta semplice, veloce, sfiziosa ed originale, ben calibrata, con ingredienti abbastanza classici ma la foglia di limone conferisce quel tocco di freschezza e brio che la rende speciale. Ottima per l' aperitivo! Attenzione alla cottura, bastano 5 minuti altrimenti la foglia lascia l'amaro! Brava Erika!



2° POSTO : SOUFFLE' DI ACCIUGHE di Mapi, blog  La Apple Pie di Mary Pie


Un soufflé impeccabile dal punto di vista tecnico, come sottolineato dalla chef Deborah che l'ha eseguito ed è rimasta stupita dalla precisione della ricetta, che ha avuto infatti una riuscita perfetta e per come il soufflé, una nota bestiaccia, fosse rimasto bello gonfio a lungo dopo averlo tolto dal forno!!! Impresa non facile!! Da un punto di vista gustativo si sente bene l'acciuga, la sottolineatura del cappero e la consistenza soffice e cremosa al tempo stesso lo rende veramente gustoso e armonioso. I tecnici consigliano di servirlo con una purea/crema/vellutata dolce/neutra, di verdure come piselli, carote, zucca o zucchine o le stesse patate proposte da Mapi ma non al forno. Viene suggerita anche una vellutata di burrata.
Complimentissimi Mapi!! Hai visto? Ti sei appena avvicinata alle acciughe e hai vinto il contest, come non essere orgogliosa di averti ispirata e convinta!!!


Ci siamo, ecco il  ......

1° classificato


di Bruno no blogger

Bruno, il tuo cous cous ci aveva fatti innamorare tutti, i commenti al post ne sono testimonianza, e ha conquistato anche i palati esperti dei nostri giudici ipercritici. Totale corrispondenza fra le aspettative create dalla ricetta virtuale con l'esecuzione materiale e relativo assaggio.  Un piatto molto equilibrato, di grande freschezza, ben presentato e  che racchiude in sè alcuni aspetti classici del Mediterraneo: cous cous e agrumi, mandorle, olio extravergine d'oliva, basilico, menta, origano e  l'acciuga ovviamente come rappresentante del pesce azzurro!! Il valore aggiunto del piatto è che grazie alla marinatura con i 3 agrumi e la sovrapposizione con il cous cous arricchito da un pesto di grande carattere, potrebbe essere appetibile anche ai non  amanti del pesce crudo.   SEMPLICEMENTE BRAVO!!

I vincitori saranno contattati via mail per l'invio dei PREMI MEDITERRANEA BELFIORE

E ora spenderei volentieri qualche parola anche per gli altri finalisti, riportando note personali e commenti dei giudici  partendo dal più insolito e folle, un vero OUTSIDER, quello che ha strappato sicuramente espressioni di perplessità ai più tradizionalisti  ma  che ha incuriosito i palati più avventurosi:

 il GELATO D'ACCIUGHE di Giuseppe no blogger. Il gelato tecnicamente è venuto bene, nonostante la mia gelatiera antidiluviana ed economica, cioè una macchinetta che altro non è che un motorino, da posizionare nel freezer, che fa girare le pale dentro un recipiente in cui viene mantecato il gelato. Al gusto sapeva veramente d'acciuga ma era un po' troppo dolce, i giudici hanno sentenziato che più salato e abbinato non a un crudo, come proposto, ma  piuttosto a una banale caprese o, per rimanere in tema, a dei bocconcini  di burrata o mozzarella di bufala che si struggono  su un crostino di pane caldo e alicina sott'olio, in un gioco caldo/ freddo e diverse consistenze,  potrebbe funzionare!! Stupiti? Merita una prova.


PICI CON ALICI MARINATE CAPPERI E PINOLI  di Sara, Il Blog di Sara
Personalmente mi aveva divertito questo connubio fra la Toscana di terra con i pici e la Toscana di mare con le alici e un ingrediente fra i tanti che mi intrigava:  la cannella. Anche i giudici erano incuriositi. Dovevamo provarla. I nostri timori però circa la quantità di succo d'arancia e limone + vino bianco e capperi  per un mix acido eccessivo si sono rivelati fondati, mentre la cannella spiccava gradevolmente nel finale combinata con la fragranza dei pinoli tostati  e il pizzicore del  peperoncino che ci faceva dire "non sarebbe male, bisognerebbe eliminare il limone sicuramente, aggiungere appena un po' di succo d'arancia in cottura senza preventiva marinatura, allora sì funzionerebbe" . Bell'idea Sara, da riprovare.


LASAGNE CON ALICI, CREMA DI RICOTTA E ARANCIA di Corrado, blog CorradoT
Caro Corrado, la tua ricetta era fra le favorite di tutti . Abbiamo eseguito scrupolosamente le tue istruzioni tranne che per gli strati, ne abbiamo fatti solo due. All'assaggio ci è sembrata un po' monocorde nella nota dolce, accentuata dall'arancia in quantità eccessiva, che stanca un po' il palato. La chef e Stefano suggeriscono di diminuire la dose d'arancia e inserire una spezia nella crema di ricotta per contrastare la dolcezza, la classica noce moscata da besciamella o un pepe molto profumato e delicato come il Sichuan o addirittura osare con lo zafferano (quest'ultima è una mia idea, ti dice niente? :-). Complimenti per l'idea elegantissima.

PESCIOLINI DI PAN D'ACCIUGA di Stefania, no blogger
Idea originale e simpaticissima il pan d'acciuga in sè, in particolar modo realizzato a forma di pesce e presentato così scenograficamente. Peccato che non fosse un piatto completo, avrebbe dovuto accompagnare una pietanza, sicuramente neutra per dare importanza al pane oppure essere semplicemente farcito magari con un affettato di mare o anche soltanto con burro e alici sott'olio come abbiamo sperimentato noi ghiotti!! Il pane era molto buono, il gusto d'acciuga equilibrato, Deborah però consiglia,  in generale, per migliorare ulteriormente i risultati della panificazione, di  preparare un pre-impasto, la cosiddetta biga, e comunque aggiungere lo zucchero alla fine per ottenere una crosta più croccante e dorata.  Brava Ste, sono orgogliosa di te!

POOR FISH & CHIPS DI ALICI E BUCCE DI PATATE ROSSE di Enrica, blog Una cena con Enrica
Forte Enrica! Più povero di così! Strepitosa l'idea di riciclare le bucce delle patate e farne delle chips da accompagnare con le acciughe fritte. La chef consiglia di rendere più uniforme il piatto creando una croccantezza simile fra i due elementi,  quindi panando anche le acciughe con il pan grattato altrimenti le acciughe solo infarinate e fritte, buone da morire, risultano troppo deboli rispetto alle bucce, già più consistenti naturalmente e più croccanti per via del pan grattato.


Finito! E' stato un bell'impegno ma piacevole, ci siamo divertiti e abbiamo assaggiato piatti veramente interessanti. Complimenti a tutti e GRAZIE PER LA PARTECIPAZIONE!!!



HANNO ABBOCCATO ALL'AMO